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DECRETO LEGGE (D.L.)
Ordinanza emessa in caso di urgenza dal potere esecutivo e avente valore di legge formale, ossia atta a modificare o ad abrogare leggi ordinarie. L’art. 77, Costituzione, disposto che il Governo può, sotto la propria responsabilità, adottare decreti legge solo nei casi straordinari di necessità e d’urgenza salva, peraltro, la conversione in legge entro 60 giorni da parte delle Camere, le quali devono essere appositamente convocate, anche se sono sciolte
DECRETO LEGISLATIVO (D.LGS.)
È l’atto avente forza di legge emanato dal potere esecutivo per delega del potere D che deve indicare i principi e i criteri direttivi a determinare il tempo e l’oggetto per l’esercizio della funzione normativa (art. 76, Costituzione)
D.M.
Decreto ministeriale
D.P.C.M.
Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri
DPI
Si veda dispositivo di protezione individuale
D.P.R.
Decreto ministeriale
DATORE DI LAVORO
Il soggetto titolare del rapporto di lavoro con il lavoratore o, comunque, il soggetto che, secondo il tipo e l’assetto dell’organizzazione nel cui ambito il lavoratore presta la propria attività, ha la responsabilità dell’organizzazione stessa o dell’unità produttiva in quanto esercita i poteri decisionali e di spesa. Nelle pubbliche amministrazioni di cui all’art. 1, comma 2, D.Lgs. 30 marzo 2001, n. 165, per datore di lavoro si intende il dirigente al quale spettano i poteri di gestione, ovvero il funzionario non avente qualifica dirigenziale, nei soli casi in cui quest’ultimo sia preposto a un ufficio avente autonomia gestionale, individuato dall’organo di vertice delle singole amministrazioni tenendo conto dell’ubicazione e dell’ambito funzionale degli uffici nei quali è svolta l’attività, e dotato di autonomi poteri decisionali di spesa. In caso di omessa individuazione o di individuazione non conforme ai criteri indicati, il datore di lavoro coincide con l’organo di vertice medesimo
DATORE DI LAVORO / SPP
Al datore di lavoro è consentito lo svolgimento diretto dei compiti di prevenzione e protezione dai rischi nei seguenti casi:
• aziende artigiane e industriali fino a 30 addetti;
• aziende agricole e zootecniche fino a 10 addetti;
• aziende della pesca fino a 20 addetti; • altre aziende fino a 200 addetti
DECIBEL
Unità di misura logaritmica (simbolo dB), corrispondente alla decima parte del bel, utilizzata per esprimere livelli relativi alla potenza (amplificazioni, attenuazioni ecc.). In particolare, in acustica, il decibel è usato per misurare il livello di intensità energetica dei suoni, nonché per esprimere la perdita di potere auditivo
DEFLAGRAZIONE
Combustione rapidissima [con velocità relativamente piccola (dell’ordine di centinaia di m/sec)] ma progressiva
DEFIBRILLATORE
Apparecchiatura impiegata nella cardioversione elettrica, tecnica che consente di bloccare una fibrillazione cardiaca (astrale o ventricolare) dovuta, per esempio, a infarto del miocardico, applicando una scarica elettrica per mezzo di due placche metalliche sul torace o direttamente sul cuore
DENSITA' DI AFFOLLAMENTO
Numero massimo di persone assunto per unità di superficie lorda di pavimento (persone/m2)
DERMATITI
Termine generico con cui si indicano le malattie della cute, caratterizzate prevalentemente da fenomeni infiammatori. Le dermatiti possono essere determinate da agenti fisici e chimici, da funghi, da microorganismi patogeni (come, per esempio, stafilococchi, streptococchi ecc.), da virus ecc...
DERRIK
Tipologia di gru, costituita da un albero (traliccio) verticale controventato e da un braccio mobile, imperniato al piede del primo e collegato alla sommità di quello, con funi che servono a variarne l’inclinazione
DETONAZIONE
Reazione esplosiva pressoché istantanea, caratterizzata da una velocità dell’onda esplosiva superiore a quella del suono e che può essere dell’ordine di 8.000 m/sec
DIAGRAMMA DI FLUSSO
Rappresentazione schematica delle unità funzionali che compongono un sistema
DICHIRAZIONE DI CONFORMITA'
Dichiarazione, rilasciata dal fabbricante, attestante la conformità del prodotto (per esempio, che una porta è REI 120) al prototipo omologato e contenente, tra l’altro, i dati dal marchio di conformità
DIFFERENZIALE
Si veda interruttore differenziale
DIRIGENTE
Il titolare di un potere decisionale, conferitogli dal datore di lavoro, che gli consente di esercitare una “certa influenza” nell’ambito dell’impresa. Tra i compiti, ha la responsabilità - per la qualifica che ricopre - di attuare, per quanto gli è possibile, le misure di prevenzione e di esercitare la vigilanza sull’effettiva esecuzione delle disposizioni impartite
DISABILE
Persona con limitazioni motorie o sensoriali, permanenti o temporanee (vedi persona diversamente abile)
DISABILITA' MOTORIA
Persona con limitazioni motorie permanenti o temporanee
DISABILITA' UDITIVA
Persona con limitazioni uditive permanenti o temporanee
DISABILITA' VISIVA
Persona con limitazioni visive permanenti o temporanee
DISPOSITIVI DI ALLARME DI UNA MACCHINA
Se la macchina è munita di dispositivi di allarme (per esempio, mezzi di segnalazione acustica e/o ottica ecc.), questi devono poter essere compresi senza ambiguità e facilmente percepiti. Devono essere adottate anche opportune misure per consentire all’operatore di verificare costantemente l’efficienza di questi dispositivi di allarme
DISPOSITIVI DI ARRESTO DI EMERGENZA DI IMPIANTI COMPLESSI
Nel caso di macchine o di elementi progettati per lavorare assemblati, il fabbricante deve progettare e controllare la macchina in modo tale che i dispositivi di arresto, compreso l’arresto di emergenza, possano bloccare non soltanto la macchina, ma anche tutte le attrezzature a valle e/o a monte qualora il loro mantenimento in funzione costituisca un pericolo
DISPOSITIVI DI ARRESTO DI EMERGENZA DI UNA MACCHINA
Ogni macchina deve essere munita di uno o più dispositivi di arresto di emergenza che consentano di evitare situazioni di pericolo che rischino di prodursi nell’immediato ovvero che si stiano verificando. Sono escluse da questo obbligo:
• le macchine per le quali il dispositivo di arresto di emergenza non può ridurre il rischio perché non riduce il tempo per ottenere l’arresto normale, oppure perché non permette di prendere le misure specifiche che il rischio richiede;
• le macchine portatili e quelle a guida manuale.
Questo dispositivo deve:
• comprendere dispositivi di comando chiaramente individuabili, ben visibili e rapidamente accessibili;
• provocare l’arresto del processo pericoloso nel tempo più breve possibile, senza creare rischi supplementari;
• eventualmente, avviare o permettere di avviare alcuni movimenti di salvaguardia.
Il dispositivo di arresto di emergenza deve rimanere bloccato; il suo ripristino deve poter essere effettuato soltanto mediante un’apposita manovra e non deve riavviare la macchina, ma soltanto autorizzare una rimessa in funzione
DISPOSITIVI DI COMANDO DI UNA MACCHINA
I dispositivi di comando di una macchina devono essere:
• chiaramente visibili, individuabili ed eventualmente contrassegnati da una idonea marcatura;
• disposti in modo da garantire una manovra sicura, univoca e rapida;
• progettati in modo tale che il movimento del dispositivo di comando sia coerente con l’azione del comando; • situati fuori dalle zone pericolose tranne il caso, all’occorrenza, di alcuni organi, come un arresto di emergenza; • sistemati in modo che la loro manovra non causi rischi supplementari;
• progettati o protetti in modo che l’azione comandata, se comporta un rischio, non possa avere luogo senza una manovra intenzionale;
• fabbricati in modo da resistere agli sforzi prevedibili; particolare attenzione deve essere riservata ai dispositivi di arresto di emergenza quando possono essere soggetti a grossi sforzi
DISPOSITIVO DETERRENTE
Qualunque ostacolo fisico che riduce la possibilità di accedere a una zona pericolosa, senza però impedire totalmente l’accesso alla stessa zona
DISPOSITIVO DI ALLARME
Sirena/e, campana/e, altoparlante/i, indicatore/i visivo/i ecc., installato in un luogo di lavoro, per segnalare una situazione di pericolo e attivare tutte le procedure previste dal “piano di emergenza”
DISPOSITIVO DI ARRESTO NORMALE DI UNA MACCHINA
Ogni macchina deve essere munita di un idoneo dispositivo di comando che consenta l’arresto generale in condizioni di sicurezzaCongegno che provvede a determinate funzioni (come, per esempio, il dispositivo di sicurezza, di allarme, di illuminazione ecc.)
DISPOSITIVO DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
Qualsiasi attrezzatura destinata a essere indossata e tenuta dal lavoratore allo scopo di proteggerlo contro uno o più rischi suscettibili di minacciare la sua sicurezza e la sua salute. I DPI devono:
• essere conformi alle norme del D.Lgs. 4 dicembre 1992, n. 475;
• essere adeguati ai rischi da prevenire, senza comportare di per sé un rischio maggiore;
• essere adeguati alle condizioni esistenti sul luogo di lavoro;
• tenere conto delle esigenze ergonomiche o di salute del lavoratore; • poter essere adattati all’utilizzatore secondo le sue necessità
DISPOSITIVO DI SICUREZZA
Dispositivo (diverso dal riparo) che elimina o riduce il rischio, da solo o associato a un riparo
DISPOSITIVO LIMITATORE DI UNA MACCHINA
Dispositivo che impedisce alla macchina o ai suoi elementi di superare il limite previsto (come, per esempio, un limite di spazio, di pressione ecc.)
DISPOSITIVO MECCANICO DI TRATTENUTA DI UNA MACCHINA
Dispositivo che introduce, in un determinato meccanismo, un ostacolo meccanico (cuneo, puntello ecc.) che, grazie alla sua resistenza, può impedire qualsiasi movimento pericoloso
DISPOSITIVO SENSIBILE
Dispositivo che provoca l’arresto della macchina o dei suoi elementi (o assicura condizioni di sicurezza equivalenti) quando una persona o una parte del corpo di questa va oltre il limite di sicurezza. I dispositivi sensibili possono essere azionati:
• meccanicamente (come, per esempio, i dispositivi a fune);
• non meccanicamente (come, per esempio, i dispositivi fotoelettrici)
DISTANZA DI SICUREZZA
Distanza minima alla quale un dispositivo di protezione deve essere collocato rispetto a una zona pericolosa
DISTANZA DI SICUREZZA ESTERNA
Valore minimo delle distanze misurate orizzontalmente e il perimetro in pianta di ciascun elemento pericoloso di un’attività e il perimetro del più vicino edificio esterno all’attività stessa
DISTANZA DI SICUREZZA INTERNA
Valore minimo delle distanze misurate orizzontalmente tra i rispettivi perimetri in pianta dei vari elementi pericolosi di una attività
DISTORSIONE
Lesione della capsula e dei legamenti di un’articolazione provocata da un trauma indiretto, quindi, che non agisce direttamente sulle strutture lese, ma impone all’articolazione un movimento esagerato e anomalo
DOCUMENTO DELLA SICUREZZA
Documento che raccoglie le conclusioni dell’analisi e della valutazione dei rischi e contenente la programmazione delle misure di sicurezza da adottare compatibilmente al rispetto di parametri economici e tecnico-procedurali
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
Documento che ogni datore di lavoro deve redigere e conservare in azienda dopo aver effettuato la valutazione dei rischi (residui)
DUMPER
Tipo di autoveicolo con cassone ribaltabile particolarmente adatto per il trasporto, su brevi distanze, di materiali incoerenti (come, per esempio, terra, sabbia, ghiaia, pietrisco ecc.) o di malte e di calcestruzzi
DURATA DI FUNZIONAMENTO DI UN ESTINTORE
Tempo durante il quale si verifica la proiezione dell’agente estinguente, senza che vi sia stata interruzione nella proiezione, con valvola totalmente aperta
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